Risveglio alla Non-Forma

sunyata

Finchè coltiviamo la credenza di essere qualcosa o qualcuno in particolare siamo nei guai. 
Siamo nei guai se riteniamo di essere un corpo perchè saremo molto preoccupati per la sua salute e riterremo che quando esso morirà, come si confà alla sua natura, moriremo anche noi. 
Siamo nei guai se riteniamo di essere una personalità, che in sostanza non è altro che una matassa mutevole di ricordi ed esperienze, perchè saremo continuamente stressati dal fatto che una situazione, un ambiente, un lavoro, un partner non si adattino a noi o che noi non ci adattiamo alla tal situazione, ambiente, lavoro o partner.
Siamo nei guai se riteniamo di essere dei superficiali e degli ignoranti, perchè dovremo in qualche modo ovviare a questa superficialità ed ignoranza. 
E siamo nei guai se riteniamo di essere dei realizzati perchè dovremo mantenere il comportamento e il contegno che si addice al "club illuminato" di cui facciamo parte. 

Insomma finchè coltiviamo la credenza di essere qualcosa o qualcuno in particolare siamo nei guai. 
In primo luogo perchè nel momento in cui abbracciamo questa credenza si presenta immediatamente un problema di sicurezza: mi credo un corpo e dunque farò di tutto per garantire e preservare la sicurezza per questo corpo. Lo stesso vale per ogni altra identificazione, concreta o astratta che sia. 
Come possiamo infatti trovare sicurezza permanente in qualcosa che è per sua natura limitato e transitorio?  
Per questo finchè coltiviamo la credenza di essere qualcosa o qualcuno in particolare siamo in dolorosi e sofferenti guai. 
La realtà è che nessuna forma, colore, suono, luce, concetto o idea può definirci e descriverci in quanto siamo ciò che contiene tutte queste cose senza a sua volta essere contenuto da nulla. 
Noi siamo quell'Indicibile Consapevole in cui l'intero universo accade. Siamo la Non-Forma che rende possibile ogni forma, il Supremo Silenzio che rende udibile ogni suono. 
Proprio in quanto la nostra reale natura è incondizionata percepiamo il dolore e la limitazione di un universo condizionato. I corpi sono solo dei veicoli con cui facciamo esperienza di questo e infiniti altri mondi. Conteniamo questo e molteplici altri corpi ma non ci esauriamo in questo corpo. 

 

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